La Terra funziona come noi

Il Medioevo moderno

Ogni epoca ha un proprio medioevo con le sue credenze superstiziose e false, come fu la credenza superstiziosa e falsa del Sole che girava attorno alla Terra.

Credere che le conoscenze tecniche di oggi ci permettano o permetteranno di conoscere tutto in futuro è una credenza superstiziosa e falsa.

Oggi è facile dire che il Sole non gira attorno alla Terra, ma basta poca immaginazione per capire quanto era difficile nel Medioevo affermare che il pianeta terrestre ruotasse attorno alla stella solare.

Nel 2000 dopo Cristo si continua a credere, in modo superstizioso e falso, che la Terra è Cosa, Risorsa, Madre, Gaia o altri nomi creati dalla fantasia umana, mentre in realtà è una natura che funziona come noi, anche se in maniera diversa.

Qualsiasi credenza che non conosce cos’è la natura terrestre e che non sa che essa funziona come noi, continua a inventare fantasie sulla realtà della Terra, confonde le coscienze umane, separa la perfezione e l’unione del mondo naturale e fa perdere la gente nelle proprie contraddizioni.

La credenza moderna è piena di conoscenze tecniche e vuota di scienze naturali. Ad esempio, prima del 1850 in Franciacorta (Brescia) non venivano effettuati trattamenti sulla vite. Successivamente, si cominciò a usare solfato di rame e zolfo, e oggi molti viticoltori impiegano sostanze chimiche di sintesi.

Questo vuol dire che i vecchi contadini, tecnicamente analfabeti ma naturalmente preparati, mangiavano uva naturale e originale. Quelli attorno al 1900, mediamente tecnici e naturali producevano uva ramata e zolfata. Ora agronomi, dottori, laureati o diplomati producono uva artificiale e sintetica.

Circa 40 anni fa era possibile fare il vino con la chimica di sintesi, cioè una bevanda artificiale, ma poi una legge lo proibì. Come spesso accade quando si toccano grossi interessi, fatta la legge trovato l’inganno e quindi si iniziò a trattare la vite con sostanze chimiche di sintesi. Ma dove vanno a finire se non nella pianta e nel terreno dove la vite è piantata?

Scrivo nel libro La rivoluzione della natura terrestre:

«Nel campo raccolgo l’uva senza aver fatto alla vite alcun trattamento, la schiaccio e ricavo il vino. Se dall’uva non trattata ricavo il vino, perché anche chi lo ricava usando la tecnologia chimica-meccanica può chiamarlo con lo stesso nome? E se lo può chiamare vino allora la bevanda alcolica che ricavo dall’uva non trattata cos’è?»

Viticoltori, politici, legislatori e scienziati che non spiegano chi produce e cosa sono l’uva e il vino, seminano confusione nella società e partecipano alla distruzione della natura terrestre e alla rovina dell’economia basata sul risparmio.